Spietramento
Cos’è e quando farlo

Agrimec Srl

Se stai per iniziare a coltivare un terreno non utilizzato da tempo, probabilmente avrai bisogno di effettuare un’opera di spietramento.

Ma in cosa consiste?

Lo spietramento è una lavorazione del terreno di carattere straordinario, eseguita sempre in fase di preparazione di un terreno naturale ad usi agricoli. Rientra a tutti gli effetti come opera di miglioramento fondiario. Col termine spietramento si intende, in agronomia, una lavorazione eseguita con macchine specifiche allo scopo di ridurre l’eccessiva presenza di scheletro (pietre di diverse dimensioni) in superficie o anche in profondità.

Macchinari necessari


Lo spietramento può essere eseguito manualmente o meccanicamente. In passato veniva eseguito come pratica manuale di miglioramento fondiario basata sulla capitalizzazione del lavoro: le pietre, a iniziare da quelle di maggiori dimensioni, venivano rimosse manualmente ogni volta che affioravano in occasione delle lavorazioni principali e disposte in cumuli ai bordi dei campi oppure utilizzate per realizzare opere di muratura .

Oggi, lo spietramento meccanico si esegue con due differenti tipologie di macchine spietratrici o particolari tipi di benne rastrello che effettuano un vaglio meccanico del terreno fino ad una certa profondità, facendo affiorare le pietre di una certa dimensione e raccogliendole oppure disponendole in cumuli da rimuovere con altri mezzi meccanici.



Pregi e difetti


Se un tempo questa operazione era svolta soprattutto in certi periodi dell’anno dalla manodopera in eccesso (visto anche il basso costo), oggi con il crescere della superficie coltivata da ogni singola azienda e con la crescita del costo della manodopera, lo spietramento è visto come un’operazione a volte inutile o comunque da valutare attentamente.

Se analizzato da un punto di vista tecnico possiamo dire che questa pratica risulta conveniente quando il tenore dello scheletro non è eccessivo mentre, se è abbondante e interessa anche gli strati profondi è da valutare. Questo perché ad esempio con l’aratura o utilizzando macchinari che lavorano la terra è possibile far riaffiorare nuovo scheletro. Inoltre dobbiamo tenere presente che l’asportazione di un notevole volume di scheletro può abbassare il piano di campagna esponendo così il terreno a fenomeni di ristagno superficiale delle acque.

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