Sentiamo spesso parlare di sostanza organica del terreno e di quanto questa debba essere preservata.
Per quale motivo?
Oltre ad avere un’importanza fondamentale come fonte di nutrienti per le piante e le colture, la sostanza organica rappresenta la più grande riserva terrestre di carbonio!
Con il problema del progressivo aumento di anidride carbonica nell’atmosfera e il conseguente aumento delle temperature, l’umanità sta cercando tutti i modi possibili per ridurre le emissioni di CO2. Non è un caso che la PAC 2023-2027 premia gli agricoltori che applicano pratiche agricole sostenibili.
Dobbiamo poi ricordare che la sostanza organica permette di combattere problemi derivanti da fenomeni erosivi e di desertificazione dei terreni agricoli.
Come si può aumentare la sostanza organica nel terreno
La sostanza organica del terreno è l’insieme dei composti organici di origine biologica o sintetica che sono presenti nel suolo e che influenzano la sua fertilità, la sua vita microbica e la sua capacità di assorbire e rilasciare il carbonio .
Per aumentare la sostanza organica del terreno esistono pratiche agricole che si possono adottare, tra cui:
- Coltivare pascoli perenni, che favoriscono l’accumulo di sostanza organica nel suolo grazie alla produzione di biomassa vegetale e animale
- Coltivare colture di cereali, che apportano residui vegetali ricchi di carbonio e azoto al suolo e stimolano l’attività microbica
- Usare ammendanti organici, come letame, compost, torba o specifici prodotti granulari, che arricchiscono il suolo di sostanza organica a catena corta e di acidi umici, che migliorano la struttura e la ritenzione idrica del suolo
- Praticare la rotazione delle colture, che consente di diversificare gli apporti di sostanza organica al suolo e di prevenire il suo impoverimento
Queste pratiche agricole non solo aumentano la sostanza organica del terreno, ma anche contribuiscono alla sostenibilità ambientale, in quanto riducono le emissioni di CO2 e contrastano l’erosione e la desertificazione dei suoli.