L'agricoltura è uno dei settori più importanti per l'economia del nostro Paese, ma anche uno dei più esposti ai rischi di infortuni e malattie professionali. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende agricole rispettino le norme di sicurezza sul lavoro previste dalla legge e adottino le misure necessarie per tutelare la salute e il benessere dei lavoratori.
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Il Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro
La normativa di riferimento per la sicurezza sul lavoro in agricoltura è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, noto come Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro, che si applica a tutti i tipi di lavoratori agricoli, sia dipendenti che autonomi, compresi i coltivatori diretti e i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo.
Il Testo Unico ha introdotto i concetti chiave per la prevenzione e la protezione dei lavoratori agricoli, quali:
• la valutazione dei rischi, ovvero l'analisi dei pericoli presenti nell'attività agricola e delle misure da adottare per eliminarli o ridurli;
• la formazione e l'informazione dei lavoratori, ovvero l'obbligo di fornire loro le conoscenze e le competenze necessarie per svolgere il lavoro in modo sicuro e consapevole;
• la sorveglianza sanitaria, ovvero l'obbligo di sottoporre i lavoratori a visite mediche periodiche per verificare il loro stato di salute e la loro idoneità al lavoro;
• l'utilizzo di macchine e attrezzature a norma, ovvero l'obbligo di scegliere e mantenere in buono stato gli strumenti di lavoro conformi alle norme tecniche vigenti;
• l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale – DPI, ovvero l'obbligo di fornire ai lavoratori gli equipaggiamenti adeguati a proteggerli dai rischi specifici del lavoro, ad esempio guanti, caschi, occhiali, mascherine, etc.
Le integrazioni più recenti
Il Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro è stato integrato da alcuni decreti interministeriali che hanno introdotto ulteriori disposizioni per la sicurezza sul lavoro in agricoltura, tra cui:
• il Decreto del 30 novembre 2012, che ha imposto l'obbligo di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi – DVR – a tutte le aziende agricole, anche con meno di 10 lavoratori, sostituendo la precedente possibilità di autocertificazione;
• il Decreto del 27 marzo 2013, che ha introdotto misure semplificative in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria per le aziende che impiegano lavoratori stagionali per meno di 50 giornate all'anno.
L’applicazione delle normative
Per applicare correttamente il Testo Unico e i decreti successivi, le aziende agricole devono seguire le linee guida regionali e le circolari ministeriali che entrano nel dettaglio delle misure da adottare a livello territoriale. Queste misure variano a seconda dei rischi specifici dell'attività agricola, che possono essere:
• rischi meccanici, legati all'uso di macchine e attrezzature pericolose o difettose;
• rischi biologici, legati al contatto con animali infetti o piante velenose;
• rischi chimici, legati all'esposizione a sostanze tossiche o nocive, come fertilizzanti, pesticidi, polveri, etc.;
• rischi fisici, legati alle condizioni ambientali, come rumore, vibrazioni, temperature estreme, radiazioni, etc.;
• rischi ergonomici, legati alla postura, ai movimenti ripetitivi, ai carichi eccessivi, etc.;
• rischi psicosociali, legati allo stress, all'isolamento, alla violenza, al mobbing, etc.
Per prevenire e ridurre questi rischi, le aziende agricole devono:
• effettuare una valutazione dei rischi e redigere il DVR, indicando le misure adottate o da adottare per garantire la sicurezza dei lavoratori;
• nominare un responsabile del servizio di prevenzione e protezione – RSPP, che coordina le attività di prevenzione e protezione;
• nominare un medico competente – MC, che effettua la sorveglianza sanitaria dei lavoratori;
• nominare un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza – RLS, che rappresenta i lavoratori in materia di sicurezza e partecipa alla valutazione dei rischi;
• informare e formare i lavoratori sui rischi presenti nell'attività agricola e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare;
• fornire ai lavoratori le macchine e le attrezzature a norma e i DPI adeguati;
• sottoporre i lavoratori a visite mediche periodiche per verificare la loro idoneità al lavoro;
• segnalare agli enti competenti gli infortuni e le malattie professionali occorsi ai lavoratori;
• collaborare con gli enti di controllo e vigilanza – ASL, INAIL, Ispettorato del lavoro, etc. – in caso di ispezioni o verifiche.