La rotazione delle colture è una tecnica agricola che consiste nel variare le specie vegetali coltivate nello stesso terreno, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del suolo e garantire una maggiore resa.
Si tratta di una pratica antica, ma ancora molto attuale e utile, soprattutto in agricoltura biologica.
Perché fare la rotazione delle colture?
I vantaggi della rotazione delle colture sono molteplici, sia dal punto di vista agronomico che economico e ambientale.
Tra i principali, possiamo citare:
• Miglioramento della struttura e della composizione del suolo, grazie alla diversa conformazione degli apparati radicali e al diverso rapporto carbonio/azoto dei residui vegetali. Alcune colture, come il mais e la soia, sono dette miglioratrici perché hanno radici profonde e/o richiedono concimazioni organiche. Altre, come le leguminose, sono capaci di fissare l'azoto atmosferico e arricchire il terreno di questo nutriente essenziale.
• Riduzione dei rischi fitosanitari, grazie alla riduzione degli attacchi da parte di malattie, parassiti e infestanti, che tendono a proliferare se si coltiva sempre la stessa specie nello stesso appezzamento. Alternando le colture si interrompono i cicli biologici dei patogeni e si favorisce la biodiversità degli organismi utili.
• Ottimizzazione dell'uso delle risorse idriche ed energetiche, grazie alla diversificazione delle esigenze climatiche e stagionali delle colture. Si possono alternare specie seminative autunnali con altre primaverili, o specie a ciclo breve con altre a ciclo lungo, per sfruttare al meglio le condizioni ambientali.
• Aumento della redditività e della sicurezza economica dell'azienda agricola, grazie alla diversificazione dei prodotti e dei mercati. Si possono scegliere colture più remunerative o più richieste dai consumatori, e combinare colture principali con colture secondarie, come le foraggere, per integrare il reddito. Inoltre, si riduce il rischio legato all'andamento climatico, alle fluttuazioni dei prezzi o alle crisi di settore.
Come effettuare la rotazione delle colture
Non esiste una regola unica per progettare una rotazione colturale efficace. Ogni azienda agricola deve tenere conto delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del proprio suolo, delle proprie esigenze produttive e di mercato, delle proprie attrezzature e competenze.
Tuttavia, ci sono alcuni principi generali che possono aiutare a definire un piano di rotazione adeguato:
• Alternare colture miglioratrici con colture depauperanti, per bilanciare il prelievo e l'apporto di sostanza organica e nutrienti al suolo. Le colture depauperanti sono quelle che lasciano il terreno in condizioni peggiori di come lo hanno trovato, perché riducono la materia organica e i minerali disponibili. Tra queste ci sono i cereali, le patate e le barbabietole da zucchero.
• Alternare colture con differenti apparati radicali, per favorire la penetrazione dell'acqua e dell'aria nel suolo e per sfruttare diversi strati di profondità. Le colture con radici fascicolate, come i cereali, si possono alternare con quelle con radici pivotanti, come le leguminose, o con quelle con radici tuberose, come le patate.
• Alternare colture con differenti cicli vegetativi, per coprire il terreno il più possibile durante l'anno e per evitare sovrapposizioni tra le operazioni colturali. Le colture a ciclo breve, come le insalate, i ravanelli e i piselli, si possono alternare con quelle a ciclo lungo, come il frumento, il mais e la soia, o con quelle perenni, come l'erba medica, il trifoglio e il sorgo da foraggio.
• Alternare colture con differenti esigenze climatiche e idriche, per adattarsi alle variazioni stagionali e per ridurre lo stress idrico delle piante. Le colture autunnali, come il frumento, l'orzo e il favino si possono alternare con quelle primaverili, come il mais, la soia e il girasole, o con quelle estive, come il pomodoro, il melone e la zucchina.
• Alternare colture con differenti destinazioni d'uso e mercati di riferimento, per diversificare i prodotti e i redditi dell'azienda agricola. Le colture alimentari come i cereali, le orticole e le frutticole si possono alternare con quelle foraggere, come l'erba medica, il trifoglio e il sorgo da foraggio, o con quelle industriali, come la canapa, il lino e il girasole.
Esempi di rotazione delle colture
A titolo esemplificativo, riportiamo alcuni schemi di rotazione delle colture applicabili in diverse situazioni:
• Rotazione biennale: frumento - mais. Si tratta di una rotazione semplice e diffusa, che alterna una coltura autunnale con una primaverile, una depauperante con una miglioratrice. Il frumento sfrutta le piogge invernali e lascia il terreno libero per la semina del mais a maggio. Il mais ha bisogno di concimazioni organiche e irrigazioni, ma restituisce sostanza organica al suolo con i suoi residui vegetali.
• Rotazione triennale: frumento - soia - orzo. Si tratta di una rotazione più complessa e diversificata, che alterna due colture autunnali con una primaverile, due depauperanti con una miglioratrice. Il frumento e l'orzo sono cereali a ciclo breve che lasciano il terreno povero di azoto. La soia è una leguminosa a ciclo lungo che fissa l'azoto atmosferico e ha radici profonde.
• Rotazione quadriennale: frumento - mais - erba medica - erba medica. Si tratta di una rotazione che combina colture alimentari con colture foraggere, due depauperanti con due miglioratrici. Il frumento e il mais sono cereali ad alto rendimento ma ad alto impatto sul suolo. L'erba medica è una leguminosa perenne che copre il terreno per due anni, fissa l'azoto atmosferico e produce foraggio di qualità.
Suggerimenti per migliorare la rotazione delle colture
Per rendere la rotazione delle colture ancora più efficace ed efficiente, si possono seguire alcuni consigli pratici:
• Inserire le colture intercalari o di copertura tra le colture principali, per mantenere il terreno sempre coperto e proteggerlo dall'erosione, dalle infestanti e dalla perdita di nutrienti. Le colture intercalari sono quelle che si seminano tra due colture principali nello stesso anno, ad esempio i piselli tra il frumento e il mais. Le colture di copertura sono quelle che si seminano dopo la raccolta della coltura principale e si distruggono prima della semina della successiva, ad esempio la senape tra il mais e il frumento.
• Inserire le coltivazioni miste o consociate tra le colture principali, per aumentare la biodiversità e la complementarità tra le specie vegetali. Le coltivazioni miste sono quelle che prevedono la semina contemporanea di due o più specie nello stesso appezzamento, ad esempio il frumento e la veccia. Le coltivazioni consociate sono quelle che prevedono la semina successiva di due o più specie nello stesso appezzamento, ad esempio il mais e la zucca.
• Inserire le fasce tampone o le siepi tra le diverse parcelle o lungo i margini dei campi, per creare corridoi ecologici e favorire la presenza di insetti utili e altri organismi benefici. Le fasce tampone sono strisce di terreno non coltivato o seminato con specie erbacee o arbustive – le siepi.