Chiunque si occupi di agricoltura, che sia in maniera professionale o solo casalinga, deve fare i conti con le piante infestati, altrimenti conosciute, nel linguaggio comune, anche come malerbe o, ancora più semplicemente, erbacce.
Cosa si intende per piante infestanti?
Rientrano in questa categoria tutte quelle piante che si ritiene non abbiano alcuna funzione utile per la produzione agricola e che, anzi, possono creare danni, nel senso che possono arrivare ad entrare in competizione con i vegetali coltivati, sottraendo loro risorse vitali – nutrimento, acqua e radiazione solare.
Quali sono le piante infestanti?
Non è semplice stilare un elenco di queste piante, poiché è sì vero che possono praticamente creare danni alle coltivazioni entrando in competizione con loro, ma di per sé non sarebbero realmente nocive all’ambiente. Al contrario: alcune di queste sono anche ottime risorse alimentari utilizzate da tempo immemore in molte tradizioni culinarie.
Quindi, il confine fra la lotta e la tolleranza, in qualche caso, si fa piuttosto labile.
C’è anche da dire che i mezzi tradizionali di lotta alle infestanti, ovvero il diserbo, possono avere risvolti assolutamente negativi a livello di inquinamento del terreno, delle acque di superficie e di quelle sotterranee. Il rimedio, quindi, può presentarsi persino peggiore del problema da risolvere.
Diciamo che le infestanti, più che debellate, vanno tenute sotto controllo, tramite l’azione congiunta di pratiche agronomiche, lavorazioni meccaniche, interventi con mezzi fisici, chimici e biologici.
Detto questo, rispondiamo alla domanda che ci siamo posti poco sopra: quali sono le piante infestanti?
Ecco un elenco di quelle che sono le più comuni piante infestanti presenti in Italia nei campi, negli orti, nei giardini, nei parchi e che si possono persino trovare in alcuni punti impensabili in città, come ad esempio, nelle fessure dei marciapiedi. Le loro principali caratteristiche, ovvero la tenacia e la resistenza, qui si esprimono sicuramente al massimo!
Sono erbe infestanti: la gramigna, il vilucchio, il vilucchio bianco, il farinaccio, l’amaranto, la piantaggine, il romice, il lamium, il papavero, la portulaca, il centocchio, lo stoppione, l’ortica, la pratolina, il convolvolo, la borsa del pastore, la sanguinella, l’acetosella, l’enotera, il dente di leone, il ranuncolo favagello, la veronica, l’iperico, l’edera, il sambuco, la vitalba, il rovo comune, l’euforbia arborea, l’epimedio, il trifoglio bianco, la dicondra, il cardo, l’alisso, il cipero, la digitaria sanguinalis, il giavone, la poa, la setaria viridis, la calta palustre, l’avena selvatica, la piantaggine lanciuola, la galinsoga comune, il verbasco, l’achillea, il cipollino.