Lavorazioni del terreno
Tutte le operazioni

Agrimec Srl

Per lavorazioni del terreno si intendono tutte quelle operazioni che modificano la struttura fisica del suolo per migliorare le condizioni di crescita delle piante.
In linea di massima hanno lo scopo di rompere i grumi e rendere il suolo più soffice e poroso, eliminare le erbe infestanti e i residui vegetali, favorire l'infiltrazione dell'acqua e dell'aria, mescolare il suolo con il concime o il letame, livellare la superficie del terreno e creare solchi o buche per la semina o il trapianto.

Esistono due tipi principali di lavorazioni: manuali e meccaniche:

• le lavorazioni manuali sono quelle che si eseguono con l'ausilio di attrezzi semplici, come la zappa, il rastrello, la vanga o il forcone. Sono adatte per piccole superfici o per colture orticole, dove si richiede una maggiore precisione e cura. Le lavorazioni manuali hanno il vantaggio di essere poco costose e di non richiedere energia fossile, ma hanno lo svantaggio di essere faticose e di richiedere molto tempo

• le lavorazioni meccaniche sono quelle che si eseguono con l'ausilio di macchine agricole, come, ad esempio, l'aratro, la fresatrice o il rullo. Sono adatte per grandi superfici o per colture erbacee o arboree, dove si richiede una maggiore velocità e uniformità. Le lavorazioni meccaniche hanno il vantaggio di essere più rapide e meno faticose, ma hanno lo svantaggio di essere più costose e di consumare energia fossile.

Alcune precauzioni necessarie


Le lavorazioni del terreno devono essere eseguite nel rispetto dell'ambiente e della fertilità del suolo. Infatti, una lavorazione eccessiva o inadeguata può causare la perdita di sostanza organica e di elementi nutritivi, l'erosione del suolo da parte dell'acqua o del vento, la compattazione del suolo, la riduzione della porosità e la distruzione della vita microbica e animale del suolo.

Per evitare questi effetti negativi, è bene seguire alcuni principi di buona pratica agricola, come:

• scegliere il tipo e il momento di lavorazione in base alle caratteristiche del suolo e della coltura
• alternare le lavorazioni profonde con quelle superficiali
• ridurre al minimo il numero e l'intensità delle lavorazioni
• utilizzare macchine agricole adeguatamente regolate e manutenute
• praticare la rotazione delle colture e l'introduzione di colture coprenti o sovesci
• proteggere il suolo con pacciamature o residui vegetali


Panoramica sulle principali lavorazioni del terreno


La lavorazione del terreno agricolo può essere effettuata attraverso diversi metodi e strumenti, ognuno con uno scopo specifico. Ecco una sintesi delle principali tecniche di lavorazione del terreno:

• Zappatura: si esegue con la zappa per rompere e sminuzzare il terreno in zolle. La profondità dipende dalla dimensione della zappa, dalla tenacità del terreno e dalla forza dell'uomo.

• Zappettatura: si esegue con la zappetta o il bidente per coltivare superficialmente il terreno, rimuovere le piante infestanti e rompere la crosta superficiale.

• Vangatura: si esegue con la vanga, staccando il terreno a fette che vengono rivoltate e sminuzzate.

• Dissodamento: lavorazione profonda per rompere la compattezza del terreno naturale, di solito eseguita con aratri.

• Scasso: lavorazione profonda simile al dissodamento, eseguita a 80-120 cm di profondità prima dell'impianto di un arboreto. Si necessita di una benna apposita

• Spietramento: riduzione dell'eccessiva presenza di scheletro in superficie o in profondità tramite macchine che fanno affiorare i massi – alcuni tipi li frantumano anche. La nostra benna spietratrice per trattori con attacco a tre punti ad esempio, permette la separazione di pietre dal terreno ed è utilizzabile anche come caricatore di materiale di per il trasporto

• Aratura: lavorazione principale, particolarmente adatta per terreni limosi e argillosi, ma richiede lavori complementari per preparare il terreno per la semina.

• Aratura con aratro a dischi: variante dell'aratura, eseguita su terreni non compatti e spesso calcarei.

• Scarificatura: lavorazione correttiva o integrativa all'aratura, eseguita con scarificatori che non alterano il profilo del terreno.

• Fresatura: lavorazione superficiale eseguita con una fresatrice, adatta per preparare il terreno prima della semina di colture intercalari.

• Vangatura: lavorazione alternativa all'aratura, eseguita con una vangatrice per terreni sciolti.

• Estirpatura: lavorazione complementare all'aratura eseguita con l'estirpatore per migliorare le condizioni per l'erpicatura.

• Erpicatura: lavorazione complementare eseguita per ridurre la zollosità superficiale e rendere uniforme la superficie del letto di semina.

• Spianamento della superficie: operazione per livellare la superficie del terreno dopo una lavorazione principale, eseguita con una ruspa o mediante erpicatura.

• Ripuntatura: lavorazione correttiva o integrativa all'aratura, eseguita per rompere il crostone di lavorazione o approfondire l’operazione con un apposito strumento chiamato ripuntatore.

• Rullatura: compattazione leggera del terreno subito dopo la semina per favorire l'aderenza del seme e ridurre la zollosità superficiale.)

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