Il sovescio
Cosa è e perché è utile

Agrimec Srl

Il sovescio è una pratica agricola che ha lo scopo di apportare sostanza organica ad un terreno tramite una coltivazione seminata appositamente per esser trinciata e interrata nel terreno stesso.


Perché è utile il sovescio?
Il sovescio può essere definito una pratica di “concimazione verde”: le piante che vengono coltivate sul terreno che si intende lavorare vengono poi tagliate e vanno a costituire una biomassa che viene interrata nei primi strati di suolo; qui questa viene gradualmente decomposta e mineralizzata dai microrganismi presenti nella terra, che nutrendosi, oltre a moltiplicarsi, con il loro metabolismo rendono disponibili per i vegetali che vi verranno piantati in seguito gli elementi nutritivi contenuti nella biomassa verde, rendendo il terreno fertile.
Ma non solo: grazie al sovescio il terreno diventa anche più soffice e facile da lavorare, tende ad accumulare meglio le riserve di acqua e rimane sempre protetto dalle intemperie e dall’erosione.

Quando si pratica il sovescio?
I periodi migliori per seminare i sovesci sono l’inizio dell’autunno, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
In base al periodo di semina e alle specie di piante prescelte il terreno occupato dal sovescio rimane occupato per un tempo variabile fra i due e i sei mesi.
È importante sapere che prima della semina dei sovesci il terreno deve essere lavorato come per una normalissima semina delle altre specie vegetali da raccolto classico, cioè preparando accuratamente il letto di semina.
Ma quando è il momento di tagliare e interrare? All’inizio della fioritura dei vegetali i loro tessuti verdi sono teneri e ricchi; quello è il momento migliore per l’interramento. Quindi, si procede tagliando tutto; si lascia poi appassire il materiale tagliato sulla superficie del terreno per un paio di giorni; dopodiché si procede con l’interramento.

Quali colture vengono impiegate?
• Le leguminose, che apportano azoto grazie alla simbiosi radicale con i batteri azotofissatori. Citiamo il trifoglio, la veccia, la fava, la lupinella e il pisello proteico.
• Le brassicacee, che svolgono un’azione biocida verso molti patogeni e hanno anche un qualche effetto di soffocamento dalle erbe infestanti. Citiamo la senape bianca e la colza.
• Le graminacee, che assorbono l’azoto e lo preservano dal dilavamento nel terreno in profondità. Adatte a questo scopo sono alcune specie cerealicole classiche come l’orzo, la segale e l’avena, che in questo caso non si fanno arrivare alla maturazione delle spighe ma si trinciano ed interrano quando sono ancora verdi.
Fra questo genere di vegetali troviamo anche il loietto, il fleolo, la dactylis e le festuche.

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