Il kiwi è un frutto esotico e gustoso che può arricchire la nostra dieta con le sue innumerevoli proprietà nutritive.
Lo definiamo ancora esotico per la sua provenienza, ma, in realtà, in Italia il kiwi ha trovato un ambiente perfetto per esprimere al meglio le proprie qualità, tanto che il nostro Paese ne è uno dei maggiori produttori al mondo.
La coltivazione del kiwi: le basi
Prima di parlare di kiweto, ecco alcune informazioni di base riguardo a questo delizioso frutto e alla sua pianta.
Il kiwi è una pianta rampicante originaria della Cina, che appartiene alla famiglia delle Actinidiacee. Ne esistono diverse varietà, tra cui le più diffuse sono il kiwi verde – Actinidia deliciosa – e il kiwi giallo – Actinidia chinensis: il primo ha una buccia marrone e una polpa verde con semi neri, mentre il secondo ha una buccia liscia e una polpa gialla con semi rossi.
Per coltivare il kiwi occorre scegliere la varietà più adatta al clima e allo spazio a disposizione: il kiwi verde è più resistente al freddo e alla siccità, mentre il kiwi giallo è più sensibile e richiede temperature miti e irrigazioni regolari.
I segreti per una produzione di qualità e abbondante
Per coltivare il kiwi in modo professionale e con successo è necessario seguire alcune regole fondamentali:
• Scegliere una zona adatta: il kiwi richiede un clima temperato, con inverni freddi ma non troppo rigidi e estati calde ma non troppo afose. La temperatura ideale per la crescita del kiwi è tra i 15 e i 25 gradi Celsius. Il kiwi non tollera le gelate tardive, le siccità prolungate e i venti forti.
Il terreno ideale per il kiwi è profondo, fertile, ben drenato e con un pH tra 5 e 6.
• Curare l’impianto: il kiwi è una pianta dioica, ovvero ci sono piante maschili e piante femminili. Per ottenere la fruttificazione è necessario averne almeno una maschile ogni 8-10 femminili.
Ogni pianta va impiantata a una distanza di 4-5 metri tra le file e di 3-4 metri sulla fila.
Le piante vanno poi sostenute da un sistema di tutoraggio a forma di T o di Y, con pali alti almeno 2 metri e fili metallici orizzontali.
• Potare le piante: la potatura del kiwi è essenziale per regolare la vegetazione, favorire la fruttificazione e prevenire le malattie.
Si effettua in due momenti: la potatura invernale, che consiste nell'eliminare i rami secchi, danneggiati o malati e nel ridurre la lunghezza dei rami fruttiferi; la potatura estiva, che consiste nell'eliminare i germogli in eccesso e nel diradare i frutti per evitare il sovraccarico delle piante.
• Concimare le piante: il kiwi è una pianta esigente in termini di nutrimento, soprattutto di azoto, fosforo e potassio.
La concimazione del kiwi si effettua in due fasi: la concimazione di fondo, che si effettua prima dell'impianto o in autunno, con l'apporto di letame o compost; la concimazione di copertura, che si effettua durante la stagione vegetativa, con l'apporto di concimi minerali o organici.
• Irrigare le piante: il kiwi richiede un'irrigazione regolare e abbondante, soprattutto nei periodi più caldi e secchi.
L'irrigazione del kiwi si effettua preferibilmente con il sistema a goccia, che consente di distribuire l'acqua in modo uniforme e di risparmiare risorse. Va sospesa quando le piante entrano in riposo vegetativo, in autunno-inverno.
• Raccogliere i frutti: il kiwi matura tra ottobre e novembre, ma i frutti vanno raccolti prima della completa maturazione, quando hanno raggiunto la giusta dimensione e il giusto grado zuccherino. Vanno raccolti a mano, con delicatezza, e conservati in cassette o in frigoriferi a una temperatura di 0-4 gradi Celsius e con un'umidità relativa dell'80-90%.