Il grano saraceno, noto anche come grano nero o Fagopyrum esculentum, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Nonostante il nome, non è un vero cereale e non appartiene alla famiglia delle Graminacee.
La pianta di grano saraceno presenta un apparato radicale non molto sviluppato. Il fusto è privo di peli, di forma cilindrica e con una colorito che varia in base allo stato di maturazione della pianta: inizialmente appare verde, ma con il passare del tempo - mano a mano che la pianta matura - diviene rosso-brunastro.
Il grano saraceno ha origini molto antiche. La sua coltivazione inizia nelle zone della Siberia, della Manciuria e della Cina. Con il passare del tempo, il grano saraceno inizia ad essere coltivato anche in Giappone, in India e in Turchia. In Italia sbarca nel XV secolo, grazie al commercio marittimo attraverso il Mar Nero.
A causa delle sue proprietà nutrizionali, e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso classificato come un cereale. È naturalmente senza glutine ma può essere tossico in grandi quantità.
Nella coltivazione del grano saraceno dobbiamo tenere presente che questa è una pianta sensibile al freddo e che teme le gelate tardive oltre ai freddi precoci. Viene coltivato soprattutto nelle regioni alpine in quanto riesce a trarre profitto dai limitati periodi caldi.
Preferisce i terreni freschi, si adatta a quelli acidi ma mal sopporta quelli argillosi e umidi.
Coltivazione del Grano Saraceno
Per quanto riguarda la semina questa dovrebbe essere effettuata fra aprile e maggio, a primavera inoltrata. Ovviamente il momento perfetto dipende dall’altitudine a cui ci troviamo, l’importante è che sia passato il pericolo delle gelate tardive che potrebbero inficiare il raccolto. Se eseguita a spaglio si consiglia una quantità di 60-70 Kg di seme per ettaro se inve si utilizza una seminatrice a righe distanziate la quantità è di 40-50 Kg per ettaro.
La profondità di semina può variare fra i 3 e i 5 centimetri, ricordate che le file devono essere distanziate fra loro tra i 15 e i 25 centimetri.
Si consiglia di eseguire una leggera erpicatura per ricoprire il seme. Prima della semina il terreno dovrà essere preparato con attenzione: ben concimato e arato in superficie.
La raccolta si effettua più o meno tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre.
Dopo la raccolta i frutti vengono macinati a formare una farina che si presenta di colore scuro che viene impiegata nell’alimentazione, spesso miscelata con farine di mais e frumento.